Approccio Craniosacrale: alcuni cenni storici

INTRODUZIONE

L’approcccio Craniosacrale, come disciplina a sé stante ha una storia relativamente breve: nasce inizialmente all’interno dell’Osteopatia e poi diventa, a partire dagli anni ’70, una disciplina autonoma. Nello stesso tempo ha radici molto antiche, poiché si basa su conoscenze e pratiche che sono presenti, per esempio, in tradizioni orientali quali il Buddhismo, lo Yoga, il Taoismo, come anche nelle tradizioni sciamaniche.

Soprattutto all’interno dell’orientamento Biodinamico, la disciplina Craniosacrale ha riscoperto e rivitalizzato un modo di sentire, di percepire e di prendersi cura della totalità dell’essere umano che è molto antico e nello stesso tempo sempre attuale, presente, disponibile.

ORIGINI

La Biodinamica Craniosacrale affonda le proprie radici nell'osteopatia, a partire dal suo fondatore Andrew Taylor Still (1828-1917). Egli era un medico e un chirurgo, che dopo una crisi personale, spirituale e professionale dovuta alla perdita della moglie e di diversi figli, cercò un modo alternativo di curare le malattie. Nel 1891 fondò l’American School of Osteopathy.Ribaltando il modo di vedere della medicina dell’epoca incentrato sulla malattia egli disse:

"Trovare la salute dovrebbe essere l’obiettivo del medico. Chiunque è capace di scoprire la malattia".

E inoltre affermò:

"Tutte le medicine necessarie alla nostra salute si trovano nel corpo umano".

L’approccio Craniale all’Osteopatia iniziò con William G. Sutherland (1873–1954), il più importante allievo di Still, quando intuì che le ossa craniche

non sono calcificate, fisse, ma sono dotate di un movimento ritmico di tipo “respiratorio”, cioè diviso in due fasi, inspirazione ed espirazione. Approfondendo questa intuizione egli identificò cinque aspetti interrelati di tale movimento che chiamò Meccanismo Respiratorio Primario (Primary Respiratory Mechanism): essi comprendono la mobilità delle ossa craniche e delle membrane a tensione reciproca, la motilità del sistema nervoso centrale, la fluttuazione del liquido cerebrospinale, e infine i movimenti involontari del sacro tra le ossa iliache.Egli introdusse i concetti di Respiro della Vita (Breath of Life) e di potenza (potency ) del respiro della vita, definendola come quella forza vitale che permea i fluidi, le cellule e i tessuti del corpo e che mantiene, regola e rigenera l'intero organismo. Fu il primo a parlate di Marea (tide), cioè di quel sottile movimento ritmico di tipo respiratorio che è appunto simile ad una marea, e che è percepibile come un movimento lento e uniforme che va dall’orizzonte fino alla line mediana (espirazione) e quindi, dalla linea mediana, ritorna fino all’orizzonte (inspirazione).

L’osteopata Rollin E. Becker (1910–1996), allievo e continuatore del lavoro di Sutherland, utilizzò per la prima volta il termine Biodinamico (1963) per descrivere il tipo di forze che creano i movimenti sottili nel corpo. Egli enfatizzò un approccio al trattamento osteopatico basato sull’ascolto e sulla fiducia nei meccanismi naturali di auto-guarigione e di auto-regolazione del corpo.

Egli scrisse: “La guarigione non avviene nel movimento, avviene nella quiete-silenzio (stillness)”

e anche “Abbi fiducia nella marea e non interferire ! (Trust the tide and get out of the way!)“

È utile menzionare anche l’osteopata americano Robert Fulford (1905 – 1997), che è stato anche un meditante: egli fu un pioniere nell'introduzione della medicina energetica nel contesto dell’osteopatia. Influenzato da William Sutherland,  utilizzò la terapia craniale dicendo: “L’osteopatia Craniale è una attività spirituale”. Nel suo libro Touch of Life scrisse: “Quando mi chiedono se conosco altri segreti per rimanere in buona salute, la mia risposta è sempre questa: una mente calma. La tranquillità mentale comporta una comprensione più approfondita del corpo e, di conseguenza, la consapevolezza della salute. (...) Quindi medito due ore e mezzo, circa il dieci per cento di una giornata. (…) La meditazione non è una prestazione, è la disponibilità a lasciar fluire le cose.”

ATTUALITÀ

In ambito osteopatico, attualmente è  James S. Jealous  D.O. che porta avanti più efficacemente l’approccio dell’Osteopatia Biodinamica fondando principalmente il lavoro terapeutico sui concetti di Quiete Dinamica (Dynamic Stillness), Respiro della Vita ( Breath of Life), e potenza della marea (tidal potency).

Egli ha scritto: "Il nocciolo di questo lavoro è percettivo; noi impariamo a percepire il Tutto con i sensi. Quando si incontra un paziente si vede il Tutto, un evento molto raro nel nostro mondo moderno".

Il termine "terapia craniosacrale" fu usato per la prima volta negli anni '70 dall'osteopata e chirurgo americano John E. Upledger (1932-2012): egli fu il primo a diffondere l’approccio craniosacrale al di fuori dell’ambito osteopatico.

Al momento presente, svariati insegnanti tra i quali spiccano Franklyn Sills, Michael Shea e Mike Boxhall continuano a trasmettere, sviluppare e raffinare la conoscenza della Biodinamica Craniosacrale.

Per maggiori informazioni si può consultare i loro siti:

Franklin Sills http://www.craniosacral-biodynamics.org/

Michael Shea https://www.sheaheart.com/

Mike Boxall http://www.stillness.co.uk/

.